Lo comunica il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico: «Con questo riconoscimento l’Italia conquista così la 18esima stella della qualità in sanità, consolidando il proprio primato nella classifica europea delle strutture ospedaliere secondo l’organizzazione internazionale che detiene oggi i più severi standard a livello mondiale». «Il Campus Bio-Medico è da sempre impegnato a porre la persona al centro, ma volevamo che questo impegno fosse misurabile con parametri oggettivi, in base ai migliori standard internazionali», commenta Joaquín Navarro-Valls, Presidente del Comitato del Campus Bio-Medico che ha coordinato le attività per l’accreditamento. «La certificazione non riguarda soltanto l’attività sanitaria, ma anche quella didattica e di ricerca – spiega la nota – Il Policlinico del Campus Bio-Medico è così il primo ospedale universitario della capitale a ottenere il prestigioso riconoscimento per Academic Medical Center Hospital. In tutta Italia solo altri due Policlinici – quelli di Udine e Trieste – vantano il medesimo certificato di qualità.
A Roma e nel Lazio, una sola altra struttura è accreditata JCI: l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Proprio qui, l’estate scorsa, a seguito di un improvviso e violento incendio, l’applicazione degli standard di sicurezza JCI aveva consentito il salvataggio in pochi minuti dei piccoli pazienti, alcuni intubati. Joint Commission International è un’organizzazione internazionale con sede a Chicago, nata 75 anni fa negli Usa per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. Oggi è il più grande ente di accreditamento in sanità, con ramificazioni in 90 Paesi di ogni continente, dove ispeziona quasi 20mila organizzazioni e servizi sanitari. Negli Stati Uniti le strutture sanitarie accreditate JCI sono oltre 3mila». «Una garanzia assoluta di qualità e sicurezza per i nostri pazienti – commenta il Direttore Generale del Policlinico Campus Bio-Medico, Gianluca Oricchio – Per comprendere la severità dei parametri JCI basta scorrere la check list per la sicurezza del paziente in sala operatoria: ben 21 adempimenti solo per regolare la fase che precede l’anestesia, la fase chirurgica e quindi l’uscita dalla sala».
«L’integrazione di didattica, ricerca e attività clinica, con le loro differenti esigenze, è un compito impegnativo per ogni Policlinico Universitario – spiega il Presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela – ma proprio per questo abbiamo scelto di puntare all’accreditamento JCI nella forma più ampia, comprendente non solo l’ambito sanitario». «L’accreditamento JCI – continua la nota – è su base volontaria e in costante aggiornamento. Raggiunto il riconoscimento, le strutture sanitarie restano infatti sotto stretta osservazione e basta la mancata aderenza a un solo standard per perdere la prestigiosa ‘stellà. Controlli possono scattare anche all’insorgere di problemi rilevati a mezzo stampa.
Ogni tre anni le strutture accreditate devono sottoporsi a un nuovo esame, condotto in loco dai valutatori della Joint Commission International. Gli standard JCI sono frutto del consenso della comunità scientifica internazionale, vengono elaborati e aggiornati da una vera e propria task force dell’organizzazione, per essere infine approvati da un Board internazionale. A ogni standard corrisponde un livello di qualità richiesta per ottenere l’accreditamento. La verifica di conformità avviene attraverso visite ispettive degli esperti JCI, che a ciascuno standard assegnano un punteggio che concorre a quello complessivo necessario a ottenere l’accreditamento. I 368 standard sono raggruppati in 14 funzioni:
1- Obiettivi internazionali per la sicurezza del paziente;
2- accesso all’assistenza e continuità delle cure;
3- diritti del paziente e dei familiari;
4- valutazione del paziente;
5- cura del paziente;
6- assistenza anestesiologica e chirurgica;
7- gestione e utilizzo dei farmaci;
8- educazione del paziente e dei familiari;
9- miglioramento della qualità e sicurezza del paziente;
10- prevenzione e controllo delle infezioni;
11- governo leadership e direzione;
12- gestione e sicurezza delle infrastrutture;
13- qualifiche e formazione del personale;
14- gestione della comunicazione e delle informazioni.
Particolarmente numerosi gli obiettivi indicati per la sicurezza del paziente, che vanno dalla sua corretta identificazione alla riduzione dei rischi di caduta accidentale, che in Italia rappresentano uno dei più frequenti eventi ‘sentinellà di rischio per i ricoverati. Altri obiettivi riguardano la sicurezza della somministrazione dei farmaci ad alto rischio, le corrette procedure per garantire al meglio l’intervento in sala operatoria, la riduzione del rischio d’infezioni ospedaliere e, non da ultimo, l’efficacia della comunicazione verso il paziente e tra operatori. Una check list ad alto indice di protezione del paziente, da oggi certificata a livello internazionale per gli assistiti del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico».
Per riferimenti sui disturbi dell umore : https://www.psicofestival.org/disturbo-dell-umore/
Confermo quello detto dall’articolo. Ospedale bellissimo e molto efficiente, pulito con stanze da 2 pazienti. Hanno trattato mio papà con i guanti. Un po’ scomodo se non si ha l’auto, c’è il bus 722 che ferma proprio lì davanti che parte dalla metro Laurentina.
L ospedale dal mio punto di vista e’ottimo anche per radiografie e visite specialistiche, molto veloci i temoi, 15 giorni per una mammografia, un miracolo, spero non sia un caso isolato
ospedale eccellente, il personale è preparatissimo e umano. Spero che si mantenga così perchè è una ricchezza per l’Italia.Ho sempre sentito commenti piu’ che positivi anche da miei conoscenti.